Parità di genere in Italia: un divario ancora troppo grande. Approfondimenti e confronti in “AGENDA – FORUM DONNE EUROPA“
7️⃣ Marzo 2025
📍 Palazzo delle Stelline, Milano
🎗️ Dedicato a Luca
⏰ Ore 9:00 – 13:00
📄 Locandina evento FORUM DONNE
📄Agenda evento FORUM DONNE
Donne e lavoro in Italia: perché siamo ancora indietro?
👩💼 Nonostante i progressi, l’Italia occupa l’ultimo posto in Europa per parità di genere nell’occupazione. Analizziamo dati, sfide e strategie per un cambiamento reale.
L’Italia occupa da ben 13 anni l’ultimo posto in Europa per quanto riguarda la parità di genere nel mondo del lavoro.
Nonostante un generale miglioramento a livello europeo, il nostro Paese fatica a colmare il divario con gli altri Stati membri dell’Unione Europea.
Il recente Gender Equality Index 2024, pubblicato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE), evidenzia ancora una volta una situazione critica.
Il Gender Equality Index 2024: un quadro generale.
L’indice, istituito 11 anni fa, valuta la parità tra uomo e donna in Europa con un punteggio espresso in centesimi e basato su sette aree tematiche: lavoro, economia, conoscenza, potere, salute, tempo di cura e violenza di genere.
Nel 2024, l’UE ha raggiunto un punteggio complessivo di 71 su 100, con una crescita di 0.8 punti rispetto al 2023.
Tuttavia, il miglioramento è ancora troppo lento per rendere concreta l’idea di una “Unione dell’uguaglianza”, come auspicato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
A guidare la classifica troviamo Svezia (82 punti), Danimarca e Paesi Bassi (78.8 punti), mentre agli ultimi posti si posizionano Romania (57.5 punti), Ungheria (57.8 punti) e Grecia (59.3 punti).
L’Italia si colloca sotto la media europea con 69.2 punti, ma mostra un significativo miglioramento rispetto al passato, guadagnando 15.9 punti dal 2010.
Questo risultato la pone tra i Paesi in fase di recupero (“catching up”).
L’Italia e il mercato del lavoro: un divario ancora evidente
Se da un lato l’Italia ha fatto passi avanti nel tema del potere, registrando una maggiore presenza femminile in politica e nei consigli di amministrazione grazie alla legge Golfo-Mosca del 2011, il mondo del lavoro rimane un tallone d’Achille.
Con 65.5 punti, il nostro Paese si trova all’ultimo posto in Europa per parità di genere nell’occupazione, soprattutto a tempo pieno.
Le donne in Italia continuano a incontrare ostacoli significativi nella partecipazione al mercato del lavoro.
La segregazione settoriale le vede maggiormente impiegate in settori meno remunerativi, come l’istruzione e la cura, mentre gli uomini dominano in ambiti più redditizi.
Inoltre, la mancanza di politiche efficaci per la conciliazione vita-lavoro e la distribuzione diseguale del carico familiare penalizzano ulteriormente le donne, aggravando il gender pay gap.
Il divario salariale risulta particolarmente accentuato tra le coppie con figli, dove le responsabilità di cura incidono sulle carriere femminili.
Rappresentanza femminile: progressi e criticità
L’Italia ha registrato miglioramenti nella rappresentanza politica e aziendale, grazie alle quote di genere imposte dalla legge.
Tuttavia, siamo ancora lontani dai livelli dei Paesi nordici, dove la parità nei ruoli decisionali è ormai consolidata. Per ottenere un progresso duraturo, non bastano misure imposte per legge, ma serve un cambiamento culturale profondo.
Violenza di genere e impatto sul lavoro
Un altro dato allarmante riguarda la violenza di genere, che rappresenta un ostacolo significativo alla piena partecipazione delle donne in tutti gli ambiti della società.
In Italia, circa una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale almeno una volta nella vita, mentre oltre il 30% ha affrontato violenze psicologiche o economiche in relazioni di coppia.
Nel mondo del lavoro, molte donne devono affrontare molestie e abusi, con un rischio maggiore nei settori a prevalenza maschile e in quelli assistenziali, come la sanità.
Durante la pandemia, il 30% delle operatrici sanitarie ha riportato episodi di abuso verbale o fisico.
La paura di molestie e discriminazioni contribuisce a limitare l’accesso delle donne a determinate professioni e alimenta le disuguaglianze economiche.
Quali strategie per ridurre il divario?
Per affrontare il problema della disparità di genere, occorre intervenire su più livelli:
- Politiche per la conciliazione vita-lavoro: promuovere congedi parentali equamente distribuiti tra uomini e donne e incentivare il lavoro flessibile.
- Incentivi all’occupazione femminile: supportare le donne con misure fiscali e agevolazioni per l’imprenditoria.
- Educazione e formazione: incentivare le donne a entrare in settori altamente retribuiti come STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).
- Quote di genere nei ruoli decisionali: rafforzare le misure per aumentare la presenza femminile nelle aziende e nelle istituzioni.
- Contrasto alla violenza di genere: potenziare le misure di protezione per le donne vittime di violenza e sensibilizzare la società.
Domande per approfondire il dibattito
- Quali sono i Paesi europei che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di parità di genere e quali strategie hanno adottato?
- Come la crisi economica e la pandemia hanno influito sulle disuguaglianze di genere?
- In che modo la violenza di genere e la distribuzione del lavoro di cura impattano sull’occupazione femminile?
- Quali politiche possono accelerare il progresso verso una reale parità di genere in Europa?
Conclusioni
Sebbene l’Italia abbia registrato progressi nel campo del potere e della rappresentanza femminile, il divario di genere nel lavoro e nell’economia rimane una sfida cruciale.
La parità di genere non è solo una questione di giustizia sociale, ma un fattore di crescita economica: numerosi studi dimostrano che una maggiore inclusione femminile nel mondo del lavoro porta benefici a tutta la società.
Per colmare il gap con il resto d’Europa, servono politiche strutturali, un maggiore coinvolgimento delle aziende e un cambiamento culturale che favorisca una vera uguaglianza tra uomini e donne.
Attività e relatori partecipanti al Forum Donne Europa.
ore 9,00 Introduce e modera Isa Maggi
Gli inni con Alessandro Paola Schiavi, Uomini Illuminati
Pensieri per Luca
Sfilata di moda: parità e diritti a cura di Miriam Tirinzoni MT Fashion.
ore 9,15 Saluti istituzionali
Roberta Metsola, Presidente del Parlamento europeo, in collegamento tbc.
Catia Polidori, Presidente della Commissione uguaglianza e non discriminazione del Consiglio d’Europa, in collegamento
Giusy Princi, eurodeputata Ppe, Commissione per i diritti delle donne e
l’uguaglianza di genere Parlamento Europeo.
Caterina Chinnici, eurodeputata Ppe, Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni Parlamento Europeo tbc
….Regione Lombardia
“Appello per la pace nella repubblica democratica del Congo e stop alla violenza contro Le donne e bambini”, Christian Manfredi, Vice Presidente dell’associazione internazionale NEW TABOR odv e Justin KABONGI ALIMASI Mike, consigliere principale della RDC del Ministero dello sviluppo Rurale.
Maria Concetta Cassata, Presidente Comitato Unico di Garanzia Ministero della Cultura, Componente del Comitato Scientifico
Fondazione Villa Gaia.
Grazia Masetti, nipote di Ada ed Ernesto Rossi, Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini, di cui è stata tra i soci fondatori, iscritta al Movimento Federalista Europeo, fondato a Milano nel 1943 da Rossi, Spinelli e Colorni.
Professoressa, sempre impegnata nella scuola con
diversi incarichi ha seguito e partecipato alla vita della zia Ada sino alla sua morte nel 1993, continuando poi ad esserne la testimone e a ricordarne la vita eccezionale in diverse occasioni, tra cui il costante riconoscimento di lei come di una delle Madri dell’Europa.
Presentazione della Mostra di film “Madri d’Europa”
ore 10,30 – Letizia Moratti
L’impegno del Parlamento Europeo per la parità di genere e i diritti delle donne
ore 11 – Relazioni
Renato Brunetta, Presidente Cnel tbc.
Angelo Deiana, Presidente Confassociazioni e Anpib.
Alessia Ruzzeddu, Responsabile Diversity Equity Inclusion and DEI
Culture presso Autostrade per l’Italia.
Sonia Sandei, Vice president Electrification Appt di Phase Motion spa.
Francesca Moraci, docente di Urbanistica, Università Mediterranea.
ore 12- Le voci dei territori e del sistema delle imprese
Il #madeinwomanmadeinItaly e Il sistema delle imprese, con Nadia Bragalini, Carlo Verdone, Presidente Federitaly Giuseppe Ligotti, Presidente Conflavoro, Nicola Spadafora, Presidente Confapi, Laura Gori, Imprenditrice rigenerativa, attivista per le Benefit Corporation.
Le Città delle donne, le Smart Cities, con la Presidente Giovanna Menzaghi
Agricoltura e Turismo, le donne del riso con l’imprenditrice Cristiana
Sartori
Con la partecipazione di:
Luisa Cortese, ambassador Città delle Donne provincia di Varese con Luca De Grandi, Jennifer Spanu, Sabrina Pellegrinon.
Vera Lucia Stigliano, Varese, consulente del lavoro.
Luisella Dellepiane, coordinatrice Stati generali delle Donne Liguria.
Maria Grazia Giaume, La Spezia, in collegamento.
Antonella Labianca, avvocata, Bari con Renata Gramatica e Stefania Bonicelli.
Stefania Marcotti, funzionaria, Trieste, coordinatrice Sgd in Friuli Venezia Giulia.
Carmine Scotti, Cremona, ambassador Città delle donne.
Gianvico Camisasca, Vicepresidente FENCO tbc.
Alberta Balestra, cooperatrice internazionale.
Sabrina Zuccalà, Milano, ambassador SGD della scienza e delle nanotecnologie.
Laila Bruschi, Pavia, Ingegnera, insegnante.
Katia Syll, Insieme Lombardia
Su delega del Presidente della Provincia di Cremona Roberto Mariani, parteciperanno al Forum del 7 marzo 2025 Valeria Maria Nassi e Giuseppina Bova (Presidente e Vicepresidente del Comitato Unico di Garanzia)
Luisa Dosseni Spalla, Voghera, una delle “Donne che ce l’hanno fatta”
Patrizia Gipponi,Milano, Consulente aziendale ed Esperta Pnrr
Rosaria Avisani, Alfianello, ambassador Città delle Donne con Lucia Mussolin, Veronica Bottari, Veronica Galbiati, Marialaura Fieschi, Caterina Laffranchi, Francesca Castelvedere, Anna Papetti.
Samuela Besana presidente di conflavoro impresa donna Varese.
Alessandro Mario Malnati vicepresidente di conflavoro Varese.
Francesca Casalino, A D Progetto WeMamy.
Attività congiunta:
- Azioni di sensibilizzazione volte a promuovere uno sviluppo sostenibile affinché le CITTA’ DELLE DONNE possano diventare Smart Cities all’insegna dell’efficientamento energetico e lo sviluppo delle CER Comunità Energetiche Rinnovabili presso i territori e il sistema delle imprese.
- Azioni di formazione continua.
- Azioni volte a promuovere il lavoro imprenditoriale femminile con il Progetto WeMamy, AD Francesca Casalino.
- Azioni volte a promuovere aumento dell’occupazione femminile locale unita alla gestione efficiente di servizi ai cittadini/e
- Azioni di efficientamento ed efficacia di servizi legati ai cittadini/e e all’incremento di assunzione di risorse femminili sul territorio di riferimento.
- Azioni verso la transizione digitale con l’erogazione di servizi territoriali, trovando così una giusta armonia tra vita e lavoro, tra famiglia e carriera, efficienza ed efficacia di servizi.
Isa Maggi, Stati Generali Donne.
Giovanna Menzaghi, Presidente SMART CITIES ITALY – www.smartcitiesitaly.it
Co founder ALFASSA – www.alfassa.net








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