La Scuola di Robotica di Valeria Cagnina.

Valeria nata nel 2001, appassionata da sempre di robotica e tecnologia ha costruito da sola il suo primo robot a 11 anni cercando informazioni sul WEB e guardando video in inglese su Youtube.
A 13 anni viene nominata Digital Champion per il Comune di Alessandria, a 14 anni è speaker al TEDx Milano Women e a 15 anni trascorre l’estate al MIT di Boston in qualità di Senior Tester del progetto Duckietown. Lì scopre che l’apprendimento può essere divertente e a 16 anni apre la sua Scuola di Robotica che segue le 10 regole da lei ideate.

Dopo varie esperienze e riconoscimenti importanti, nonostante la sua giovane età, vanta un profilo professionale interessante ed un’attitudine alla robotica fuori dal comune.

Oggi cerca di trasmettere quello che ha imparato con grande entusiasmo e passione a tutti quelli che vogliono imparare da lei nello specifico si rivolge ai bambini e ragazzi per aiutarli a scoprire questo nuovo mondo della robotica a loro ancora sconosciuto.

Il messaggio più bello e più importante che lei diffonde e su cui si basa buona parte del suo modo di insegnare è che nulla è impossibile, ogni persona o bambino può entrare nel mondo della robotica per passione ma in futuro potrebbe trasformarlo poi nel proprio lavoro.

Valeria è conosciuta in varie parti del mondo, questi sono alcuni dei media che hanno parlato di lei:

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Chi partecipa agli incontri (non alle lezioni!) è un Dreamer e non uno studente. Chi facilita l’apprendimento è un Mentor e non un insegnante.

Le 10 regole di Valeria Cagnina nella Scuola di Robotica:

1 – Nulla è impossibile!
Quando un bambino dice “non ce la faccio”, dobbiamo insegnargli a dire “devo ancora imparare”.
Nella Scuola di Robotica è assolutamente vietato dire “non ce la faccio”, questa frase è solo un blocco che ci impone la nostra mente per convincerci ad arrenderci senza fare altri sforzi.  Con la giusta determinazione, l’impegno, il lavoro costante, l’apprendimento tramite lo studio  si può arrivare dove si vuole. Niente è impossibile nella Scuola di Robotica!

2 – Dreamer (bambin* e ragazz*) al centro.
Nella Scuola di Robotica si fa lezione frontale ovvero stiamo tutti in cerchio quindi alla pari sia Mentor e Dreamer, per mettere in evidenza il fatto che si sta facendo Team working ( lavoro di gruppo) e non una lezione scolastica.
Lavorare in cerchio permette a tutti di essere ed esprimersi alla pari e trovare il proprio spazio senza timidezza.

3 – Non solo tech
Il tech ed il digitale non sono il fine, sono strumenti, mezzi per aiutare ogni Dreamer a scoprire ed inseguire le proprie passioni.
Con l’ausilio di lavagne e pennarelli sempre a disposizione agevoliamo il brain storming da qui si sviluppa la creatività ed il talento del singolo individuo.

4 – Imparare divertendosi
I bambini nella loro spontaneità sono creativi quindi è necessario dare loro tutti gli strumenti per esprimersi. Nella Scuola di Robotica non bastano cartoncino e pennarelli, per migliorare il progetto il gioco è fondamentale, la creatività un must, soprattutto con i più piccoli.

5 – Learn by doing
Nella Scuola di Robotica c’è tanta pratica e poca teoria, qui ci si sporca le mani, sperimentare rende utenti attivi e creativi e consente di acquisire autonomia decisionale.

6 – Team working
Puntare su questo aspetto soprattutto da bambini è fondamentale questa è l’età in cui le soft skill si stanno formando.
Il Team working forma i bambini al passo successivo, le hard skill fondamentali per una maggior apertura mentale e nell’essere sempre proattivi.

7 – I tempi del Dreamer non sono i nostri tempi
Nella Scuola di Robotica non si trovano mai soluzioni pronte, il Dreamer arriva al risultato seguendo e rispettando i suoi tempi, ci sono sempre tutte le risorse per arrivare al risultato.
Forniamo sempre il supporto e stiamo vicini spiegando, come fare, più volta se necessario.

8 – Niente banchi, sedie e scarpe!
Tutti hanno la possibilità di muoversi ed assumere la posizione più comoda mentre ascolta, non ci interessa la posizione, quello che conta è il risultato la partecipazione, l’interesse.
Non ci sono ne banchi ne sedie, tutte le attività nella Scuola di Robotica si svolgono a terra, senza scarpe, su moquette, tappeti e cuscinoni.

9 – Inglese per tutto (o quasi)
Sapere un po’ di inglese non è sufficiente nella Scuola di Robotica bisogna sapere l’inglese come l’italiano.
Il mondo oggi è connesso, il WEB unisci i popoli, non possiamo rimanere circoscritti in una realtà professionale solo italiana.
Cerchiamo di cresce anche in questo contesto collegando la sperimentazione alle esperienze all’estero o tramite qualsiasi testo in inglese.

10 – Utilizzo libero di device e internet
Nella Scuola di Robotica utilizziamo le risorse online, aiutiamo a riconoscere le fonti di informazione e ad ogni domanda insegniamo a chiedere a Google.
Il nostro compito è mantenere il giusto livello di attenzione con una corretta comunicazione.

Scuola di Robotica innovativa con Valeria Cagnina

 

  Qui trovi un approfondimento: Valeria-Cagnina- Scuola-di-Robotica-Academy

 

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